La Presentazione
Trasferimento di emozioni
11 Agosto 2022

Prendo spunto da alcune considerazioni di Seth Godin, scrittore e grande esperto di marketing, per evidenziare alcune sfaccettature relative alle Presentazioni, con la speranza che facciano scaturire nel lettore idee e ispirazione.
I temi di Godin sono qui ampliati da miei personali approfondimenti.
LA PRESENTAZIONE… passa dal cervello
Partiamo da una riflessione sul comportamento umano e perciò su come è strutturato il nostro cervello (e mi perdoneranno Dottori e specialisti, se sfioro solamente l’argomento…): sappiamo che disponiamo di un emisfero destro più indirizzato alla percezione delle immagini, alla creatività, all’immaginazione, all’emotività; mentre abbiamo un emisfero sinistro che utilizziamo per il linguaggio, il pensiero analitico, il ragionamento logico. Ecco, con il nostro emisfero destro noi giudichiamo le situazioni, in modo quasi istintivo, molto prima di ragionarle oggettivamente.
GIUDICHIAMO in una manciata di secondi
Immaginiamo di partecipare ad un incontro, giungere ad un convegno, ad un evento; dopo aver scandagliato la situazione, lo scenario, ci sediamo e attendiamo con interesse l’esordio dei relatori.
La primissima cosa che giudicheremo (e questo potrebbe influenzare l’intero incontro) sarà l’atteggiamento con il quale gli organizzatori si rivolgono al pubblico, il modo di parlare, il loro aspetto… Non saremo assolutamente attratti dalle slide o dai primi contenuti esposti, ma saremo piuttosto condizionati dal contesto.
In altre parole, rivolgeremo i nostri sforzi (guidati in modo pressoché automatico dal nostro cervello) al giudizio immediato “mi piace”, “non mi piace”… “ci sto bene”, “cosa sono venuto a fare qua”… Insomma cercheremo di capire se in questa situazione avremo o meno la possibilità di emozionarci (almeno un pochino) e, perché no, di divertirci, di stare bene.

ENTUSIASMO, per trasferire le emozioni
Questo è il punto: una presentazione è un trasferimento di emozioni. O meglio, dovrebbe esserlo.
Pertanto, se desideriamo che i nostri ascoltatori “stiano bene”, in qualche modo dobbiamo trasmettere qualcosa di più che non mere informazioni, dati e risultati.
Le slide non costituiscono la presentazione!
Per quanto preparazione e conoscenza dei temi siano fondamentali e slide ben elaborate aiutino (se mal fatte contribuiscono ad un insuccesso…), il punto focale è l’entusiasmo che avrà chi presenta e che potrà trasmettere al pubblico, creando empatia e trasferendo, appunto, emozioni.
LE SLIDE ci supportano
Aggiungiamo alcuni punti non secondari:
– Le slide non ci devono sostituire e non “vivono di vita propria”; al contrario, sono atte a supportare il nostro eloquio; le slide sostengono perciò gli argomenti e rappresentano un chiaro supporto per il pubblico.
Non siamo noi a dover “seguire” le slide, ma al contrario sono le slide che seguono noi…
Servono, in sostanza, a dimostrare la veridicità di quanto stiamo sostenendo.
Di conseguenza, non dovranno essere ricche di testo, bensì i testi dovranno essere minimali: un titolo, eventualmente accompagnato da un sottotitolo, o poco più. Alcuni esperti dicono “massimo 6 parole per ogni slide”; se questo limite sembra esagerato, tariamoci comunque su “titolo + breve sottotitolo” e non sbaglieremo.
– Le immagini devono essere di qualità, non banali e possibilmente evocative. Non dovrebbero rivelare già tutto, ma aiutare l’ascoltatore a collegare i ragionamenti.
– Le transazioni anni ’90 di powerpoint… (come la scritta che cade dall’alto o che entra ruotando dal basso…) è meglio lasciarle ad altri. A meno che non siano di essenziale aiuto all’ascoltatore per la comprensione dei concetti (ma raramente succede).
– Buona norma sarebbe creare un documento parallelo da fornire agli intervenuti. Non la stampa delle slide (quelle, essendo povere di testo non aiuterebbero), bensì un documento vero e proprio con l’approfondimento testuale dei temi toccati, slide per slide, punto per punto. Questo, insieme agli appunti che -speriamo- gli ascoltatori prenderanno durante l’incontro, sarà la fonte per ripassare e studiare i temi trattati.
CERCHIAMO perciò di trasferire emozione
Insomma, la Presentazione che andiamo a costruire è certamente importante, ma va supportata da altri elementi, il nostro entusiasmo in primis.
Cerchiamo di pensare ad ogni slide come ad un trasferimento di emozione… che se non avviene farà perdere attenzione all’audience.
In conclusione, per preparare incontri efficaci e presentazioni di successo, evitiamo slide ricche di testo, immagini “scarse” (sia per qualità che per bassa incisività), esposizioni “spente”.
Buona estate 2022!
Clicca qui qualche esempio dei nostri lavori:
e se hai bisogno di aiuto per la preparazione del tuo prossimo “trasferimento di emozioni”…
contattaci: info@luzzpresents.com
Happy presenting da
Davide Luzzati, luzzpresents:
Scrivi un commento